Derek MF Di Fabio

Torrenti di Umidi Nodi

26 January 2025

Turin

h. 11:00 - 15:00 at Orti Generali


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Full Program

Torrenti di Umidi Nodi is a series of three workshops conceived by the artist Derek MF Di Fabio, taking place at Orti Generali on January 26, February 22, and 23.
In the workshops stories of edges and bodies of water will intertwine. Starting from the ever-shifting context redrawn by the Sangone River, the workshops aim to connect personal narratives and historical experiences, reflecting on the material consequences and transformations tied to the definition of a mutable body.

For centuries, river courses have shaped the morphology of places, later captured and crystallized through urban development. The partitioning and privatization of common lands have carved divisions among people, while economic policies have dictated who has access and who can shape justice.
The Sangone River has defined the boundaries of Orti Generali; its shifting banks require maintenance to prevent floods and debris from damaging the riverbed, surrounding spaces, and its ecosystems.
The presence of anthropic embankments also speaks to the human alteration of the land, echoing the construction of fences, walls, and boundaries to delineate property and belonging.
The river, as an essential water resource for the territory, is a common good for human and non-human communities alike. The example and history of its exploitation and privatization serve as a starting point for reflecting on how the concept of otherness is born: demarcation gives rise to dynamics of exclusion and separation. What was once shared is now subjected to economic policies that enforce clear distinctions between mine and yours, between us and them, between right and wrong.
Thus, the Sangone becomes a starting point for reflecting on the idea of the commons, the responsibilities associated with its stewardship, and the accountability required of those who are part of a community—commitments that extend both civically and ecologically.
The river is both a geopolitical and geological subject. Observing, drawing close, and perhaps understanding its edges—while considering its movement and the cycles of its waters—means looking closely at the fragile and exploited balance of relationships between the environment and the communities inhabiting it.

The January 26 workshop is the first episode of a story that will unfold over the winter. During this session, we will explore the Sangone’s riverbanks and the territory of Orti Generali through which it flows. We will collect and rework texts. We will shape these narratives using willows, elms, and other vegetation. We will learn to weave plants and stories. This exercise will continue and evolve in subsequent workshops on February 22 and 23.

Participation is open to all and free. Please register via this link.

Those who take part in the first workshop are encouraged to join the February 22 and 23 sessions, though continuation is not mandatory.




This workshop is part of Vibrant Natures. On Telluric Cosmologies, a project curated by Guido Santandrea and Marianna Vecellio, realized in collaboration between Almanac, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, and Orti Generali.
Vibrant Natures. On Telluric Cosmologies is made possible with the support of Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, and Regione Piemonte.
 

Programma completo

Torrenti di Umidi Nodi è una serie di tre laboratori ideati dall’artista Derek MF Di Fabio che si realizzeranno presso Orti Generali il 26 gennaio, il 22 e 23 febbraio.
Nei laboratori si intrecceranno storie di argini e corpi d’acqua. Partendo dal contesto ridisegnato costantemente dal fiume Sangone con il suo scorrere, i laboratori vogliono avvicinare storie personali ed esperienze storiche, riflettendo sulle conseguenze materiali e le trasformazioni legate alla definizione di un corpo mutevole.

Per secoli, il corso dei fiumi ha modellato la morfologia dei luoghi, successivamente catturati e cristallizzati attraverso lo sviluppo urbano. La partizione e la privatizzazione delle terre comuni hanno solcato le divisioni tra persone e le politiche economiche hanno determinato chi ha accesso e chi può plasmare la giustizia.

Il fiume Sangone ha definito i confini di Orti Generali, i suoi mutevoli argini richiedono manutenzione per evitare che piene e detriti danneggino l’alveo, gli spazi limitrofi e i suoi ecosistemi.
La presenza di argini antropici parla anche dell’alterazione del territorio per mano umana, la quale riecheggia la costruzione di recinti, mura e confini per delineare proprietà ed appartenenza.
Il fiume, in quanto importante risorsa idrica del territorio, è un bene comune per le comunità umane e non. L’esempio e storia del suo sfruttamento e della sua privatizzazione sono spunto per riflettere su come nasce l’idea di altro: delimitare porta a dinamiche di esclusione e separazione. Ciò che prima era condiviso, ora invece è sottoposto a politiche economiche che portano a una chiara distinzione tra mio e tuo, tra me e te, tra giusto e sbagliato.

Il Sangone diventa così il punto di partenza per riflettere sul concetto di bene comune, sulle responsabilità associate alla sua tutela e su quelle richieste quando si fa parte di una collettività: un impegno che si estende su un piano civico ed ecologico.
Il fiume è così soggetto geopolitico e geologico. Osservare, avvicinarsi e forse capire gli argini tenendo conto del suo movimento e dei cicli delle sue acque, significa guardare da vicino l’equilibrio fragile e sfruttato delle relazioni tra l'ambiente e le comunità che lo abitano.

Il laboratorio del 26 gennaio è il primo episodio di un racconto che si svilupperà durante l’inverno. In questo incontro esploreremo gli argini del Sangone e il territorio di Orti Generali su cui fluisce. Raccoglieremo e rielaboreremo testi. Daremo forma a queste narrazioni usando salici, olmi e altra vegetazione. Impareremo a intrecciare piante e storie.

Questo esercizio continuerà e si svilupperà nei laboratori successivi del 22 e 23 febbraio.

La partecipazione è aperta a tutte. Si prega di iscriversi registrandosi a questo link

Chi partecipa a questo primo laboratorio è invitato a prendere parte anche ai workshop del 22 e 23 febbraio, ma la continuazione non è obbligatoria.




Il laboratorio è parte di Vibrant Natures. On Telluric Cosmologies, progetto a cura di Guido Santandrea e Marianna Vecellio, realizzato in collaborazione tra Almanac, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e Orti Generali.
Vibrant Natures. On Telluric Cosmologies è realizzato grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Regione Piemonte.