Tulani Hlalo

Extreme Competitive

14 December30 January 2022

Opening: 13 December, 6pm

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Extreme Competitive è una mostra di Tulani Hlalo (nata a Newcastle upon Tyne nel 1994, vive e lavora a Glasgow). Presenta un’installazione con una nuova produzione video e una serie di lavori su tessuto.

La pratica di Hlalo esplora attraverso le immagini in movimento, la performance e la scultura come un'identità venga definita e cambi nelle nostre società multiculturali. Spesso utilizzando umorismo ed elementi grotteschi, la sua ricerca indaga il senso di appartenenza e "l’essere tra culture diverse”.

Questo nuovo corpus di lavori prende ispirazione dalla pratica della toelettatura creativa e competitiva per cani, dove i cani vengono utilizzati come materiale scultoreo vivente da modellare in altre creature, altri animali, personaggi dei cartoni animati, oggetti o altre immagini stravaganti. La pelliccia bianca e soffice di un barboncino si trasforma in una tigre e una gazzella, viene acconciata nei sette nani, oppure il cane diventa un panda o una sirena. Queste ridicole acconciature sollevano domande sul consenso, l’aspettativa, la categorizzazione e la rappresentazione di un'identità. Riflettendo su come le identità vengono messe in scena, costruite e rappresentate all'interno di categorie sociali, culturali e razziali che inquadrano le nostre soggettività.

Questi incongrui assimilazioni e accozzaglie di diversi personaggi ed immagini sulla pelliccia dei cani fanno riflettere sul concetto di auto-riconoscimento. Il cane può riconoscersi dopo essere stato trasformato in qualcosa di così lontano dal proprio aspetto e dalla propria natura? L'autoconsapevolezza è la capacità di pensare a sé stessi come individui e di realizzare che si è separati dagli altri - per avere un senso di sé stessi. È considerato un prerequisito per capire che gli altri potrebbero avere sentimenti o pensieri diversi dai tuoi. Fortunatamente i cani si riconoscono attraverso l'olfatto, non visivamente, come fanno gli umani. Quindi l'autocoscienza è erroneamente considerata un tratto distintivo che distingue le persone dagli animali. Tuttavia, questi cani - messi in scena, addomesticati, smarriti, a volte orgogliosamente sopra le righe - sono oggetti del nostro sguardo, sembrando un meme maledetto, un “cursed meme”: un'immagine inquietante e strana che ci fa interrogare in primo luogo sul motivo dell'esistenza di quell'immagine. Il senso e la percezione di “noi” e “loro” è alterato. Stupiti, disorientati, queste immagini ci fanno domandare: cosa sei? E forse anche questi amici canini si chiedono: cosa sono?

I riferimenti alla toelettatura da competizione vengono utilizzati da Hlalo per creare uno scenario assurdo: nel video l'artista ha tratti canini, un trucco bianco, un muso da cane. Ci mostra i suoi pelouche appena acconciati. Il video viene presentato nello spazio espositivo che è ricoperto da tende blu che simulano il palcoscenico del concorso, assieme a 4 lavori su tessuto che sono le pellicce colorate e curate degli animali presentati nel video. Sono appese come trofei di caccia di prede esotiche.

Questo nuovo corpus di lavori riflette e gioca con la toelettatura creativa e competitiva per cani per introdurci in uno scenario assurdo e pensare all'etica e alle politiche dell'identità di genere, razziale e culturale.


Direttrice della fotografia: Samantha Harris
Audio recording: Dan Caldwell
Audio mixing: Jacob Keenan-Livingstone



Almanac Inn è sostenuto da Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

Extreme Competitive is an exhibition by Tulani Hlalo (b.1994, Newcastle upon Tyne, currently living and working in Glasgow) presenting a video installation featuring a newly produced video and a new series of fabric works.

Hlalo’s practice explores through moving image, performance and sculpture, how identity is defined and changes within our multicultural societies. Often employing humor and grotesque elements, her research investigates the sense of belonging and of “being in between” cultures.

This new body of work takes inspiration from her interest in the practice of competitive creative dog grooming where dogs are used as living sculptural material to be shaped into other creatures, other animals, cartoon characters, objects, or other extravagant imagery. The white fluffy fur of a poodle is turned into a tiger and a gazelle, stylized into the Seven Dwarfs, or the dog is transformed into a panda or a mermaid. These hilarious stylings raise questions about consent, expectation, categorization and representation of an identity. Reflecting on how identities are staged, constructed and performed within social, cultural and racial categories that frame our subjectivities.

These incongruous clashes and assimilations of different characters and images into the dog's fur bring up the concept of self-recognition. Can the dog recognize themselves after being turned into something so far from their own look and nature? Self-awareness is the ability to think about yourself as an individual and to realize that you are separate from others around you – to have a sense of self. It’s considered a prerequisite to understanding that others might have different feelings or thoughts than you do. Luckily dogs recognize themselves through the sense of smell, not visually like humans do. So self-awareness is wrongly considered a distinctive trait that distinguishes people from animals. Still, these dogs - staged, tamed, bewildered, sometimes proudly over the top - are objects of our gaze, looking like a cursed meme: a disturbing and weird image which makes us question the reason for the image's existence in the first place. The sense and perception of “us” and “them” is altered. Amazed, disoriented, these images make us question: what are you? Maybe these canine friends are also asking themselves: what am I?

Competitive dog grooming references are used by Hlalo to create an absurd scenery: in the video the artist has canine features, white makeup and a muzzle. She is showing us her groomed stuffed dogs. The video is presented in the exhibition space, which is covered with blue curtains, simulating the contest stage, alongside 4 rugs which are the colored and groomed furs of the animals presented in the video. They are hung like hunting trophies of exotic prey.

This new body of work reflects on and plays with competitive creative dog grooming to introduce us into an absurd scenario to think about the ethics and politics of gender, racial and cultural identity.


Director of photography: Samantha Harris
Audio recording: Dan Caldwell
Audio mixing: Jacob Keenan-Livingstone



Almanac Inn is supported by Fondazione CRT and Fondazione Compagnia di San Paolo.