Aterraterra

Exotic is a Verb: The Colonial Grammar of plants

07 June 2025

Turin

h.11-13, at Orto Botanico


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at Orto Botanico of Torino
Viale Pier Andrea Mattioli, 25, 10125 Torino TO

What makes a plant “exotic”?
Is it possible to imagine another history and another vocabulary for the plant species inhabiting our landscapes?

Exotic is a Verb: The Colonial Grammar of Plants is a workshop led by the duo Aterraterra, composed of Fabio Aranzulla and Luca Cinquemani.

Spots are limited. To partecipate, please register here
The workshop will be held in Italian.

The initiative proposes a walk through the Botanical Garden of Turin as a living archive, where the landscape becomes a device to read the historical, political, and cultural relationships between humans and plants. The workshop will focus on two areas: the “Boschetto” (small wood) and the orchard, a collection of ancient fruit tree varieties.

Created in the early 19th century, the Boschetto hosts tree species arranged according to the aesthetic principles of the English-style landscape park. The introduced plants — both “native” and “exotic” — tell a layered story: some, considered and defined as exotic in the 19th century, are now recognized and narrated as remnants of the pre-glacial Po Valley flora. Other species have become “naturalized,” escaping human control and redefining their ecological and symbolic roles. These trajectories reveal the contradictions of an anthropocentric and colonial botanical vocabulary still based on categories such as “alien,” “non-native,” “naturalized,” “exotic.”

Alongside, the pomological collection planted in 2003 includes about 59 ancient fruit tree varieties. Each variety is the result of intense interspecific selection and domestication practices: behind their apparent “naturalness” lie models of genetic discipline and control, morphological design, and management of the plant life cycle. Drawing on these elements, the workshop will explore the possibilities of a post-varietal approach to human-plant relationships.

The morning will include walks, observations, and collective discussion sessions, aiming to critically read the ecological lexicons and imaginaries we inhabit and experiment with new narratives.

The workshop will take place on Saturday, June 7, from 11:00 AM to 1:30 PM inside the Botanical Garden of Turin.

Participation is free and open to anyone interested in critical ecologies, art, and multispecies relationships. No prior knowledge is required.

The initiative is part of a research project curated by Ginevra Ludovici on the difficult heritage of the Anthropocene, which takes its starting point from two symbolic sites in the city: the former zoo and the Botanical Garden of Turin.

The project is realized in partnership with Orto Botanico of Turin.

 
Almanac is supported by Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, and Regione Piemonte.
 

presso l’Orto Botanico di Torino
Viale Pier Andrea Mattioli, 25, 10125 Torino TO

Che cosa rende una pianta “esotica”?
È possibile immaginare un’altra storia e un altro lessico per le specie vegetali che abitano i nostri paesaggi?

Exotic is a Verb: The Colonial Grammar of plants è un laboratorio condotto dal duo Aterraterra, formato da Fabio Aranzulla e Luca Cinquemani.

I posti sono limitati. Per iscriverti registrati a questo link entro il 4 giugno.
Il laboratorio si svolgerà in italiano.

L’iniziativa propone un attraversamento dell’Orto Botanico di Torino come archivio vivente, dove il paesaggio diventa un dispositivo per leggere le relazioni storiche, politiche e culturali che legano gli esseri umani alle piante. Il laboratorio si concentrerà su due aree: il “Boschetto” e il frutteto, una collezione di varietà antiche di alberi da frutto.

Realizzato nei primi decenni dell’Ottocento, il Boschetto accoglie specie arboree disposte secondo i canoni estetici del bosco-parco di ispirazione inglese. Le piante introdotte — sia “autoctone” sia “esotiche” — raccontano una storia stratificata: alcune, considerate e definite esotiche nell’Ottocento, sono oggi riconosciute e narrate come residui della flora padana pre-glaciazione. Altre specie si sono “naturalizzate”, sfuggendo al controllo umano e ridefinendo il proprio ruolo ecologico e simbolico. Queste traiettorie rivelano le contraddizioni di un lessico botanico antropocentrico e coloniale, ancora oggi fondato su categorie come “alloctono”, “non nativo”, “naturalizzato”, “esotico”.

Accanto, la collezione pomologica messa a dimora nel 2003 include circa 59 varietà antiche di alberi da frutto. Ogni varietà è il risultato di un’intensa selezione interspecifica e di pratiche di domesticazione e selezione: dietro la loro apparente “naturalità” si celano modelli di disciplina e controllo genetico, progettazione morfologica e gestione del ciclo vitale vegetale. A partire da questi elementi, il laboratorio esplorerà le possibilità di un approccio post-varietale al rapporto tra umani e piante.

Durante la mattinata si alterneranno camminate, osservazioni e momenti di confronto collettivo, per leggere criticamente lessici e immaginari ecologici in cui siamo immersi e sperimentare nuove narrazioni.

Il laboratorio si svolgerà sabato 7 giugno dalle 11:00 alle 13:30 all’interno dell’Orto Botanico di Torino.

La partecipazione è gratuita e aperta a persone interessate a ecologie critiche, arte e forme di relazione multispecie. Non è richiesta alcuna competenza preliminare.

L’iniziativa fa parte del progetto di ricerca a cura di Ginevra Ludovici sul patrimonio difficile dell’Antropocene, che prende avvio da due siti simbolici della città: l’ex zoo e l’Orto Botanico di Torino.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l'Orto Botanico di Torino.

 
Almanac è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Regione Piemonte.